Durante la ricerca di particelle catastali con boschi dimenticati, tra le aspre e riottose terre umbre, ho incontrato un leggero capriolo che si nascondeva tra i cespugli. L'ho intravisto nei pressi di un fossetto secco, a fine di questa siccitosa estate. Era, probabilmente alla ricerca dell'acqua.
Si è mosso così leggermente, che in pochi secondi, tra le fronde si è allontanato e non ho potuto osservarlo una seconda volta.
Scalando e arrampicandomi lungo l'accidentato fosso in secca, mosso dal bisogno di osservare il selvaggio bosco intorno, trovo delle buche create dal vorticare delle acque, asciutte ma piene di insetti e mosche, che sciamano in modo sinistro quando mi avvicino.
Erano nascoste a godere del fresco rilasciato dal terreno umido.
Sono incontri giornalieri con il bosco che c'è intorno a noi. Ritengo una gran fortuna da vivere e difendere.