Nebbiose e grigie sembravano le parole. Ora era necessario ascoltare con il cuore e gli odori. La vista poteva, in questo caso, distogliere e deformare quello che stava accadendo e sicuramente sarebbe venuto nei prossimi giorni.
A poche ore di distanza da quell'alba, ogni istante diventava più nitido. La rugiada di questa notte interminabile, durata mesi e mesi, rinfrescava e attenuava la tensione. Come se il tempo non avesse più valore, contavano solo i respiri e i battiti. Tra poco, il tutto, il pensiero, perso ancora nel labirinto della mente, avrebbe preso forma, la sua forma più perfetta.
Un acre e intenso profumo di ciclamino...l'autentico selvatico, con il suo calice rovesciato e la corolla verso l'alto. Quest'anno ha inondato il sottobosco di molti boschi umbri, quelli più freschi dopo le piogge. La foto è stata scattata in una lecceta di forra.
Nome scientifico:Cyclamen hederifolium Aiton
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