venerdì 6 novembre 2020

Giorgio Filippi: AGILLA.





Si immagina che le poesie del Trasimeno esaltino una visione sulle acque chete del lago. Invece, il poeta alza gli occhi e osserva la montagna. 

 Urla il monte

onde d'uccelli neri

...magari tordi o merli, che sorvolano l'isola con voli spettacolari. Soprattutto qui, in Umbria amano cimentarsi in disegni tridimensionali nel cielo azzurro...

                                                             poi il silenzio

                                                            adagia il giorno

..è il crepuscolo. Gli uccelli usciti verso le 18:00 dai loro nascondigli, per bere e cibarsi, si spostano sopra le chiome scure delle roverelle adagiate sui versanti tenui del Monte. Così viene immortalato dal poeta Giorgio Filippi, il tramonto di una giornata che si prepara a ricevere la Luna nel cielo. Oppure no. Il poeta contempla la natura, mentre gli uccelli nel cielo aspettano semplicemente il buio della notte senza la Luna. Si muovono armonicamente fino all'ultimo benedetto filo di luce.  

Dopo Blu Luna del 1990, Selene del 1998, Endimione del 2013, Cyrano del 2015, Azotea di Luna del 2017 e Elianto del 2018, arriva nel chiacchierato e mezzo contagiato luglio del 2020, un altro passo sommesso e illuminante del poeta Giorgio Filippi: Agilla, poesie per il Trasimeno in una notte d'estate. 

Arriva con passione e coraggio alla pubblicazione del suo settimo libro di poesie. Ripercorre le tracce di una storia d'amore che sfuma attraverso le brume e le acque del mitico Lago Trasimeno. Nella sua ricerca, proprio sulle sponde umbre del lago, Giorgio trova anche la collaborazione di un disegnatore di caratura internazionale, qual è Moreno Chiacchiera e un celebre giornalista delle testata nazionale Rai, Andrea Chioini. Il tutto viene raccolto dal sapiente nome delle Edizioni Thyrus, che lavora tra i borghi pittoreschi e poco assolati della trasognante bassa Valnerina. E' semplicemente un percorso che si dipana negli anni e che procede alla scoperta di storie leggendarie. Il solo fine è quello di aprire ai giovani, la strada maestra per il futuro.  Solo coltivando il sogno i ragazzi possono imparare a far volare la loro vita.


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