Così alle volte nasce un goal, un bel momento, un'emozione forse non ripetibile, ma da raccontare e riportare alla luce. Ridestare la memoria di quelli che hanno umanamente dimenticato, ecco il vero potere dei social di oggi.
"Carlo, allora scegli il numero di maglia che vuoi, da noi il 10 è già occupato ma potresti prendere il n.20 , è due volte il 10 quindi meglio!" Diceva il nostro DS Tommaso!...E per 15 anni quel numero è rimasto sulle mie spalle...Adesso da circa 5 anni è sul mio polpaccio sinistro e ci rimarrà x sempre...
Poche righe che come una scintilla accendono anche altri ricordi. Così, essendo io, colui al quale piace fissare sulla carta le emozioni, decido di sporcarla nuovamente, come facevo allora, con dei flash dopo le partite. Riporto ora un articolo del 2002 del Giornale, Tutto il Duomo, che ben rappresenta ancora oggi, Covid 19 permettendo, quello che è lo spirito con cui molti si dedicano alle attività sportive amatoriali.
La purezza ...che conta nel calcio
(ndr dell'allora redattore del giornale sportivo)
Il calcio copre le pagine dei quotidiani, dilaga sulle televisioni a pagamento e non, irrompe nelle discussioni nei locali, infiamma milioni di tifosi nel mondo e muove un giro d'affari da migliaia di miliardi. Di tutto questo, noi duomesi (razza di calciatori del CSI del chierese in provincia di Torino, ndr spiegazioni dovute ai lettori di altre Regioni) siamo un piccolissimo ingranaggio di dimensioni microscopiche, e del tutto marginale, visto che l'equipaggiamento per praticare il calcio, dobbiamo procurarcelo a nostre spese. Nessuno mi ha mai offerto una lira per giocare a pallone, e così accade tutt'oggi alla maggioranza dei calciatori che militano nei campionati amatoriali. Voi direte - lo credo per come si gioca!- però dico anche che, se a molti di noi fosse data la possibilità di allenarsi come le grandi squadre della serie A, alcuni potrebbero aspirare a giocare in categorie più titolate. "Quindi è una questione di ore di pratica?" Voi direte "ma chi te lo fa fare?!" e io vi rispondo a gran voce: "la Dea Passione!!" Ndr a margine: forse le squadre italiane oggi avrebbero molti più calciatori italiani.
La Dea Passioneee! E' proprio lei che ti fa mangiare di meno la sera prima, che ti fa saltare nella notte le dolci effusioni con la tua metà, che ti fa fumare di meno il giorno prima, che ti butta giù dal letto di domenica alle sette e un quarto, che ti fa spostare per le strade nebbiose delle prime ore della domenica d'inverno, che ti fa scivolare sul ghiaccio del campo, che ti fa correre nell'acqua e nel fango, che ti fa stare seduto in panchina con i ghiaccioli, che ti fa lottare, saltare, correre anche senza palla, che ti fa allenare durante la settimana dopo una giornata di lavoro, che ti da le energie quando non le hai per rincorrere il sogno: vincere, segnare più goal degli avversari, così come fanno i grandi.
Ora il livello dipende dal fatto che ci si alleni una o due volte a settimana, ma ciò non impedisce che ognuno di noi metta in campo tutto il sale possibile in quell'ora di "sforzo agonistico estremo". Ho detto sforzo estremo, perchè tutti noi sia che scendiamo in campo, sia che rimaniamo seduti in panchina, mettiamo in quelle ore tutte le nostre energie con un alto coinvolgimento psicologico, oltre che fisico. E' un'attività agonistica nella quale ognuno getta la propria Passione, che si traduce in un complesso insieme di piccoli gesti significativi che ti fanno salire l'adrenalina, che ti trasformano. Per una misera manciata di ore, tra partita settimanale e allenamenti, sei letteralmente catapultato in un mondo fatto di sudore, di fatica...sei talmente coinvolto che senti solo l'energia pura fluire. Questa una volta tanto non solo è veramente pulita ma purifica anche lo spirito dell'uomo moderno.
S.B. e P.P.P.
Un video per rivedersi qualche anno fa
Un grazie speciale per il video, generosamente pubblicato e concesso dal Bomber Giancarlo Aude, al quale rimangono tutti i diritti!
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