Lontano dei clamori rossi del delirio governativo, mi ritiro. Sul mio tavolo di lavoro, vedo i libri aperti che mi suggeriscono parole. Intorno, le casse dell'impianto amplificano potenti bassi, la cassa della batteria s'accorda con il mio battito cardiaco e la voce delle cantanti mi proietta nelle ore della notte. E' appena iniziato il processo.
Tua verde valle ed il bel colle aprico
sempre, o Bulcian, mi pungerà d'amor;
Così mi parla il poeta Giosuè dopo il viaggio nella Valle Tiberina. Mi racconta del suo viaggio attraverso il colle Cerbaiolo, l'ultimo contrafforte del massiccio appenninico degradante verso la riva destra del Tevere.
Ed io già mi perdo tra i boschi dell'alto Tevere, con il salicone e l'ontano dal legno rosso, il pioppo, il clone che ha invaso i fiumi. I miei piedi camminano nel fango argilloso, sono trattenuto nel passo dal fondo del torrente, vedo le chiome agitarsi sotto il vento caldo di questi primi giorni di febbraio.
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Così stando qui seduto,
sul tavolo di pioppo
mi ritrovo stanco e muto
ancora una volta
nel bosco che c'è
dalla natura in rivolta
credete voi, o Muse, a me?
Gamazda - interpreta i Metallica
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Oggi mi sono ritirato a tracciare un confine di particella, in un bosco bellissimo e particolare misto di cerro, faggio e carpino nero a 968 m di quota.
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