mercoledì 24 febbraio 2021

Traccia del Bosco che c'è

 Così, in questo periodo in cui tutto viaggia in digitale esce l'articolo di giornale sul libro il "Bosco che c'è". Come il cartaceo, oggi che non si acquista la stampa e non si può girare? 

Tutto gira sul digitale. 

Anche questo foglio bianco, che diventa di qualsiasi colore, è digitale, ma noi amanti della carta, delle fiere, dei saloni  soffriremmo se tutto questo movimento sparisse. 

 Come dice la scrittrice Paola Mastrocola, in Diario di un talpa,  " a noi talpe-pubblico piace da pazzi andare per saloni, per libri, per fiere e per autori, per librerie. Imbucarci in una saletta ad ascoltare il nostro scrittore preferito, magari anche andare a salutarlo e riuscire a toccargli una zampa".

Si, così ancora una volta la carta, prima di riassaporare il gusto di assistere ad un milione di presentazioni e di osservare tranquillamente il cielo come ci suggeriva il mitico poeta Lawrence Ferlinghetti nella poesia " Poeta pescatore", distesi su di un prato anche dopo le ventidue. 

È il cielo a lanciare la sfida
il cielo ha bisogno di decifrare
anche se gli astronomi si sforzano di sentirlo
con le loro enormi orecchie elettriche
il cielo che ci sussurra costantemente
gli ultimi segreti dell’universo


Sul sito sottostante trovate il giornale www.nuoverigenerazioniumbria.com, a cura tra gli altri di  Andrea Chioini, a cui va un mio SPECIALE ringraziamento.

Rivista n.1

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martedì 23 febbraio 2021

Un tributo al mitico Prof. Umberto Eco

In fondo a quel vicolo ( e cioè sulla parete che chiude l'impasse) si apriva la vetrina di un rigattiere che un'insegna sbiadita celebrava come Brocantage de Qualité - vetrina ormai opaca per la polvere spessa che ne lordava i vetri, i quali già poco rivelavano delle merci esposte e dell'interno, perchè, ciascuno di essi era un riquadro di venti centimetri per lato, tutti tenuti insieme da una intelaiatura di legno. Accanto a quella vetrina avrebbe visto una porta, sempre chiusa, e  accanto al filo di una campanella un cartello che avvertiva come il proprietario fosse temporaneamente assente. 

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Questi sono due brevi periodi tratti dal Cimitero di Praga dello scrittore, filosofo, semiologo Umberto Eco. La descrizione di un breve attimo, diventa un racconto nel racconto. La sua scrittura è come un biglietto del treno che prevede un numero non precisato di stazioni. Si può decidere di scendere dopo poco, subito o non scendere mai. I suoi periodi ti trasportano su una poltrona comoda e ti permettono di vedere un film senza sosta. I particolari sulla storia e sui personaggi  sono sempre talmente compenetrati tra loro che la storia sembra scriversi da sola. Nella sua scrittura metteva tutti i suoi mondi e da essi ne nascevano altri straordinari. 

Nel "Nome della Rosa", il frate Adso diceva: 

Per dominare la Natura, prima dobbiamo imparare ad obbedirle.

Questa frase asserisce come sia difficile controllare la Natura, cosa che, io credo sia impossibile, ma ribadisce il concetto fondamentale che la Natura ci insegna quali sono le regole per la vita. Noi, siamo nella Natura, siamo Natura e poter convivere con le altre specie viventi sulla Terra, dobbiamo rispettare delle regole. Magari sono poche, ma ferree e imprescindibili. 
Così, nel "Bosco che c'è" le piante e gli animali vivono in una comunità, ne rappresentano gli stessi elementi, come direbbero gli scienziati, sono i differenti livelli dell'ecosistema. Tutto è regolato, da stretti legami, talmente stretti che si è più volte ipotizzato che il sottosuolo vi sia una fitta rete "sociale", dove piante e esseri viventi anche a distanza di migliaia di chilometri comunicano con semplici impulsi. Così in questa rete, ogni singola radice, erbacea o arborea che sia, risulta essere un anello, una connessione tra esseri viventi anche molto distanti e diversi  Ci sono dei rapporti. 
L'uomo entra in questo mondo e ne sconvolge gli equilibri, non solo perchè non conosce quali sono i rapporti, ma sempre per i suoi scopi non gli interessa sapere cosa succede. 

Così nel mio lavoro, durante la scelta delle piante, tengo sempre conto del bosco in cui mi trovo. Oltre a conoscere le solite e intricate situazioni umane, effettuo un lavoro sotterraneo di indagine nel bosco, per cogliere il "Genius loci". Il Maestro Eco ancora nel Cimitero di Praga scriveva:

Poiché nessuno pensa che le sue sventure possano essere attribuite a una sua pochezza, ecco che dovrà individuare un colpevole.

Fermandomi alle pochezze umane, si può vedere come così nascono le discussioni, sulle scelte, sui diversi punti di vista e su come si sarebbe potuto fare. Prima di trovare un colpevole, Guglielmo da Baskerville nel monastero, sotto gli occhi di tutti, cerca dentro di sè una risposta e mette in dubbio le sue convinzioni. 
Magister semper docet.


Grazie Umberto Eco per i capolavori che ci hai donato. 

Thank you for Gamazda in this time for her infinity soundtrack.



mercoledì 17 febbraio 2021

Il nido di un lepidottero

 

Uscirà a primavera un...

Si notano nelle nostre campagne o sulle montagne popolate da pinete miste, alberi con rami secondari costellati da "gomitoli di ragnatele". Guardandoli bene si tratta di fili sericei che avvolgono,  gli aghi sugli  apici vegetativi (le punte) di alcune specie di pini. 

Quando batte il sole sui nidi, si verifica un'esplosione di riflessi iridiscenti. 

Dentro quel gomitolo, ci sono centinaia di larve della processionaria del pino. In questa fase della stagione invernale, nelle zona infestate i nidi di Thaumetopoea pityocampa proliferano. 

 Da vicino si presentano così. 



Invece, a guardare bene si nascondono delle larve piccole. Esse escono, nelle giornate più calde delle file interminabili di larve dai colori con colori  tendenti al grigiastro e marrone più chiaro sul dorso dove sono inseriti i peli. Belli, ma da evitare nelle loro uscite soprattutto nelle giornate ventose. Le larve sono coperte da una coltre di peli...urticanti!

Anche queste larve sono state descritte ne "Il Bosco che c'è".

Quei gomitoli a guardarli da vicino, sembrano ragnatele concentriche non troppo ordinate, e si potrebbe immaginare di vedere uscire un enorme ragno peloso.





sabato 13 febbraio 2021

Un indovino....mi disse

 

D'un tratto...sono stato costretto a riguardare il mondo come a un intreccio complicato di paesi divisi da bracci di mare che vanno attraversati, da fiumi che vanno superati, da frontiere per ognuna delle quali occorre un visto...

Leggendo " Un indovino mi disse" del mitico Tiziano Terzani, ho mollato gli ormeggi e iniziato a viaggiare, a volare nei paesi asiatici, pur stando seduto nel salotto di casa con un libro in mano. Sono uscito di casa ed ho attraversato la città, ma non ho visto tanti dettagli come quelli raccontati da Tiziano. In ogni angolo c'è una storia da narrare. Questo libro mi è stato regalato ed ho iniziato a leggerlo subito.  

Nel 2006 avevo sentito parlare de " La mia fine è il mio inizio", avevo letto qualcosa entrando nelle librerie, si parlava parecchio della sua vita avventurosa, ma quando si è all'inizio della propria giovinezza, certe parole si archiviano e tutto scorre, si passa avanti. 

Ero solo e, come avviene quando si è in mezzo alla natura, senza altra presenza umana attorno, e la mente si libera dalle costrizioni della logica e la fantasia galoppa, i pensieri più assurdi mi si affacciavano alla soglia della coscienza...

Succede anche a me, in mezzo alla natura, dopo aver individuato l'oggetto del mio rilievo, la mia mente viaggia e costruisce. Mi capita proprio che, durante gli spostamenti a piedi, la fantasia galoppa portando con se il mio corpo e il mio cervello. Mi rendo conto adesso, che durante le tante passeggiate con la mia famiglia fra le boscaglie delle Cinque Terre, ho fantasticato, ho volato su progetti e idee, costruendo e distruggendo. Continuamente sfogavo il mio pensiero confrontandomi con papà, la "mente pratica" della famiglia, fino al momento in cui si rientrava in casa. Già allora scrivevo, solo che non sapevo cosa stavo facendo.   

Così il più naturale risultato del mio trascorso è stato il "Bosco che c'è". Quel manoscritto è il viaggio continuo e appassionante nella natura, suggerito dagli alberi e dalle loro "abitudini" , dalla mia passione per l'ecologia. E' anche uno sforzo di ricerca della sostenibilità di un lavoro, che per definizione ha ritmi lenti e non adattabili ai tempi dettati dalla modernità. E' libertà senza compromessi? Forse può rispondere il  Sig. Tiziano Terzani. 

Tiziano Terzani -  intervista inedita

Clicca per ascoltare l'intervista...

Un indovino, per il quale in un primo momento non nutrivo fiducia,  mi disse che la mia vita sarebbe stata da un'altra parte. Ha avuto ragione.

Non era stato preciso sul futuro, ma garantisco che certe cose del mio passato non poteva conoscerle nessuno, neanche le persone più strette. Così, un pò per statistica, un pò per sentimento,  ho lasciato  che scoprisse le sue carte e la sua predizione, così come ha raccontato Tiziano nel suo libro qualche anno fa. 

Fiorella Mannoia - Padroni di niente

                                                     Clicca per ascoltare l'intervista...

 Arrivato a questo punto, mi piace ringraziare, chi mi dona ispirazione e nella fattispecie, Fiorella per la sua magnifica canzone, Tiziano per le sue scoperte e il mio libraio che mi ha donato non un libro, ma un biglietto di viaggio permanente perfettamente ecosostenibile!


martedì 9 febbraio 2021

Riflesso ante lettura

 Non sempre le situazioni rimangono immutate. Nel corso della vita si succedono degli accadimenti che possono cambiare il corso della storia dell'uomo. Tutto cambia, le abitudini più consolidate vengono bandite nel giro di poco dagli usi e dai costumi. Si creano delle vere e proprie fratture rispetto al passato, messe in evidenza da titoloni dei giornali, indignazione generale e movimentazione di tutto il mondo politico. Quasi si potrebbe parlare di rivoluzioni.

La sola stranezza della storia umana che si ripete da migliaia di anni, è che improvvisamente, la frattura viene dimenticata e sostituita da un altro trauma. Così, secondo me trascinandosi, si muove la società da uno scandalo all'altro senza mai trovare una soluzione reale al problema. Si ha una successione di problematiche per le quali, sembra che, nessuno abbia il tempo di trovare delle effettive risoluzioni.  Si va avanti, comunque.

Si creano degli intoppi, delle falle nel sistema burocratico che frenano il funzionamento dello scorrere sereno del cittadino.

 Allora, diventa importante gridare il proprio diritto di giustizia; è importante fare sentire la propria voce.  Anche una goccia, insieme alle altre gocce, diventa importante, perchè porta la sua unicità, ovvero l'unicità dell'individuo. Bisogna ora, sottolineare che questo concetto di individuo va poi esteso alle relazioni tra persone e al tessuto sociale di un gruppo, più o meno grande, che si trasforma nel tempo in una società. 

Gridalo di Roberto Saviano

Clicca per aprire il link, dove si trova una recensione del libro di Maria Battaglia

La struttura della società di uomini e donne si consolida con la maturazione delle consapevolezze delle persone e si ha una crescita. Il sistema ha degli alti  e dei bassi nella sua interezza. Nei momenti difficili, per ripartire, ci vuole la testa.  Ma se l'individuo non matura o ha perso la testa cosa succede?

Neffa - Molto Calmo

Clicca per aprire il link.

Diceva Quinto Orazio Flacco  intorno al 40 a. C. che "Non esiste difatti, un uomo senza difetti: il migliore è colui che e ha meno". 

Il tempo passa ma l'uomo sembra incorrere sempre negli stessi errori e la società moderna sembra volerli enfatizzare, invece di correggerli. Stare molto calmo non è semplice e se tutto intorno ti spinge ad una reazione istintiva? Come si può fermare il corso impetuoso di questo fiume di rabbia? 

Ci vorrebbero ancora una volta Egon Spengler, Ray Stantz, Peter Venkman e Windstone Zeddemore, i mitici acchiappafantasmi dal film di Ivan Reitman del 1984, per animare uno spirito patriottico in letargo da troppo tempo.


The Ghostbusters

Clicca per aprire il link, per rivedere e ascoltare.


lunedì 8 febbraio 2021

Ritorno nel bosco

 Lontano dei clamori rossi del delirio governativo, mi ritiro. Sul mio tavolo di lavoro, vedo i libri aperti che mi suggeriscono parole. Intorno, le casse dell'impianto amplificano potenti bassi, la cassa della batteria s'accorda con il mio battito cardiaco e la voce delle cantanti mi proietta nelle ore della notte. E'  appena iniziato il processo.


Tua verde valle ed il bel colle aprico

sempre, o Bulcian, mi pungerà d'amor;


Così mi parla il poeta Giosuè dopo il viaggio nella Valle Tiberina. Mi racconta del suo viaggio attraverso il colle Cerbaiolo, l'ultimo contrafforte del massiccio appenninico degradante verso la riva destra del Tevere. 

Ed io già mi perdo tra i boschi dell'alto Tevere, con il salicone e l'ontano dal legno rosso, il pioppo, il clone che ha invaso i fiumi. I miei piedi camminano nel fango argilloso, sono trattenuto nel passo dal fondo del torrente, vedo le chiome agitarsi sotto il vento caldo di questi primi giorni di febbraio.

Noemi - Bagnati dal sole   

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Così stando qui seduto, 

sul tavolo di pioppo

mi ritrovo stanco e muto

ancora una volta 

nel bosco che c'è

dalla natura in rivolta

 credete voi, o Muse, a me?


Gamazda - interpreta i Metallica

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La brace del mio camino

La brace del mio camino
arancione fluo, grigio e nero miscela naturale di colori